Occhetto Francesco

Traduzioni poetiche dal persiano

Indirizzo
di Sohrāb Sepehri

Dov’è la casa dell’Amico?”
Chiese all’alba il cavaliere.
Il cielo esitò.
Il passante teneva stretto un ramo di luce
tra le labbra, lo offrì alle sabbie oscure
indicò col dito un pioppo e disse:

Prima di arrivare all’albero,
trovi un sentiero più verde del sogno di Dio
dove l’amore è azzurro come le ali della sincerità.
Prosegui fino in fondo al sentiero
che emerge oltre l’adolescenza,
poi volgi verso il fiore della solitudine,
e fermati due passi prima,
a guardare l’eterno ruscello dei miti terrestri
colto da un limpido timore.
Nell’intimità mutevole dello spazio
sentirai un fruscio:
vedrai un fanciullo arrampicarsi sull’alto pino
per rapire il pulcino dal nido della luce
chiedi a lui
dov’è la casa dell’Amico”.

Con gli occhi gialli
di Garous Abdolmalekian

Con gli occhi gialli
l’autunno era seduto in veranda
e io pensavo a quei vecchi uccelli
che ormai più nessuna migrazione
avrebbe allontanato dalla morte
pensavo a noi
pochi gradini
nello spazio di due pianerottoli
pensavo al battito del mio polso
ticchettio di bomba
ignaro dell’attimo di esplosione.
L’autunno è seduto in veranda
e io penso alle mani della terra
che anche se volessero coprire tutti i cadaveri
vedrebbero comunque spuntare tra le dita
il campo di grano dei tuoi capelli.

*

Dimentica
la mitragliatrice
la morte
e pensa al destino dell’ape
che in mezzo alla piazza minata
cerca il ramo di un fiore.

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