colombo veronica

Altra battaglia

Lera ha la sua mamma
la sua fede ha di suo solo altra battaglia
viveva in Siberia
poi è morta la nonna
la storia ora è altra storia.

La mamma della nonna è suicida
il padre di Lera è scappato
la morte a un mio amico è sorella.

Cosa stringi le mani,
negli orologi la testa
il vento batte vai via, bambina
di occhi chiari di neve.

***
Altra era la storia
dell’ombrello oltre la croce
a strisce bianche e blu.
Altra la guerra dal tuo
madre profilo sfocato
la faccia riflessa nel vetro
la mano passata tra i cocci.

Quanta la vita che alza altra vita
bambino
tra rami di spine protese
tra le braccia tue madre che portano
via
c’è solo una casa.

La finestra è uno spartito
di teli che sbattono contro lo scuro
mamma occhi chiari che guardano il cielo
c’è sempre una porta e il corpo
tua sola difesa collassami addosso
come maceria.

Cosa si ostina ad accendere
luci filanti
come lo zucchero al freddo
al sole neanche
fosse una festa la guerra che passa
ogni giorno
e non passa passano aerei
il cielo – il mare ci ritorneremo?

Ogni ombra volteggia la sua pistola
come una lampada appesa nel nulla
che scrive sui muri ferma
le mappe sotto la mano
ai piedi dei vecchi e dei cani.

Amore mio perdonami il gelo
di colpa e di amore non dato
l’unico cerchio del mondo
per noi è la testa del bimbo
che sfoglia che sfoglia si agita
come tela cerata la notte nel vento
le nostre finestre appese
alla casa alla tua guancia
contro la bocca per sola paura
d’addio…

Fessure sono ormai le tovaglie
la tua tazza un sorriso rotto
è il tempo
che guardi attraverso i bicchieri.

Addio amore sei acqua corrente
ombre cinesi le mani la notte
cerchi un velo o è uguale
cercare fessura
tra gente che srotola sé su binari.
Per loro fuggire la guerra, per me cominciare
battaglia…

(la calca i bambini la sera macerie la notte altre spine le piante i corvi i nodi del tempo la vita
d’altri)

Altri barlumi polmoni scoppiati fra i rami
giganti alberi d’Africa e mondo-Siberia
(la croce di nuovo la croce in mezzo alle strade in cima alle case oltre la pioggia la croce e il sole
senza tornare)

Mamma, i ferri della tua branda
sono quelli del mio materasso
brodaglia docce gelate
il muro scrosta orologi
Io con

le mani in mano
o con dentro la faccia

battaglia battaglia il mio fiore piantato per te

chitarra su per le scale
il quadro vuoto
del retro del volto
la rampa sacchi all’uscita
sacchi all’entrata

battaglia avvicina la bocca
la mano sul muro è un’ombra
battaglia battaglia la guerra
destini sono occhi neri
che sanno mentire
tranne alla fede
dentro ai miei occhi.