Isabella Lipperi

Oggi del mondo,
io vedo la luce.
L’abbraccio che risveglia
la comunanza delle forme
e quasi mi ricordo
di una mano che congiunge
l’affollamento atomico
di tutte le cose.
Guarda.
Ho tutto il corpo dilaniato
dalla pace,
e che bello morire
mentre gemme di vuoto
fioriscono
e danno parole.
Non è comporre una poesia
lo scoglio dell’umano
ma leggerla nel mondo.
Riconoscere che è dono
tutto ciò che vibra
attorno.
Sbocciare nel dolore,
aprirsi crepe nella notte,
bruciare.
Iniziare ad albeggiare.
Di quale Verità
divengo viva manifestazione?

Se non mi senti, mettiti in ascolto.
Sono la tua bambina disossata
non me ne sono mai andata
sono rimasta nel mondo sotto-sotto
misurando in passi
l’ombra che ci separa.
Se hai la mano e hai la sete, non temere:
la fonte è smisurata.
Si può tornare alberi dalla segatura,
recuperare la corteccia e la morbidezza
degli interni.
Tutto è possibile, se sai chi sei.
Chi sei?
Se non ti senti, mettiti in ascolto.