Ivonne Mussoni

Sono i miei preferiti gli umani vacillanti,
quelli che nascondono nelle maniche le mani,
si appoggiano ai muri
come quadri appesi storti.
A prima vista possono sembrare
anche uguali a tutti gli altri,
ma basta un’espressione che li frega,
un lampo basso nello sguardo,
e allora si mostrano Dei antichi,
ancora troppo umani, spaventati.
Ignorano di avere
tutti e cinque i continenti sopra il cuore
ma continuano a tenerli.
La corrente delle cose ultime, Giulio Perrone editore, 2017
Per la tua, la vostra noia terrestre
sono emersa dall’acqua.
Perché non sapete restare di faccia all’abisso
e scappate e seguite la mia voce voragine.
Legge naturale è smarrirsi
per vostra profonda natura
sentite il richiamo
dell’essere persi per sempre.
Perderò la mia voce
per potervi tenere come il più grande dei segreti.
Solo guardarmi negli occhi è ritornare
nell’esatto luogo dove
per la prima volta e senza fine
avete smarrito la rotta
e siete davvero, per poco, esistiti.
Sirene, Giulio Perrone editore, 2021